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Il vero costo di ogni ospite: le 3 metriche che un Hotel Manager non può più trascurare

In questo articolo

Introduzione

In un’epoca in cui ogni click ha un costo e ogni recensione può valere una prenotazione, sapere quanti ospiti arrivano in hotel non è più abbastanza. Quello che conta davvero è quanto ti costa ogni cliente, e soprattutto: quanto rende nel tempo?


In questo articolo entriamo nella nuova mentalità dei manager alberghieri più lucidi e performanti. Analizziamo metriche sottovalutate come Guest Acquisition Cost, Guest Lifetime Value e Daily Guest Spend, per capire come cambiare il modo in cui leggiamo le performance alberghiere.

 

1. Perché “avere clienti” non basta più

In molte sale riunioni degli hotel italiani, i numeri scorrono veloci: tasso di occupazione all’85%, ADR in crescita, RevPAR in linea con il benchmark. Apparentemente, tutto bene. Eppure, qualcosa non torna: il margine operativo è sottile, le spese marketing salgono, il team è stressato e la proprietà chiede risultati più solidi.

 

La realtà? Avere clienti oggi non basta più.

 

Nel contesto attuale – fatto di OTA aggressive, costi variabili impazziti e ospiti meno fedeli – servono nuovi occhi per leggere i numeri, non solo nuovi strumenti. Continuare a ragionare con metriche del passato è pericoloso: l’occupazione può essere alta, ma se il cliente ti costa troppo (in acquisizione o in retention), stai solo muovendo denaro, non creando valore.

 

È ora che il General Manager si trasformi in qualcosa di più: un interprete strategico del dato, capace di valutare ogni cliente come un investimento.
Non basta sapere quanti arrivano. Bisogna sapere:

  • Quanto costano per arrivare?
  • Quanto lasciano una volta dentro l’hotel?
  • Torneranno? E quanto spesso?

 

Solo queste risposte ti permettono di distinguere i clienti ad alto potenziale da quelli “tossici” per il business. E di dare, finalmente, un senso vero alle tue azioni commerciali, al pricing e alle decisioni strategiche.

 

2. Guest Acquisition Cost: quanto ti costa portare un cliente in hotel?

Nel mondo dell’hospitality, si è parlato per anni di “portare gente in hotel”. Ma oggi questa frase ha un prezzo. Letteralmente.

 

Il Guest Acquisition Cost (GAC) – o Costo di Acquisizione Cliente – è la metrica che ogni General Manager dovrebbe conoscere con la stessa precisione con cui conosce l’ADR. Perché ogni ospite che varca la soglia ha richiesto un investimento. E, spesso, un investimento sottovalutato.
Cos’è il GAC?

È il costo totale sostenuto per ottenere una prenotazione. Include:

  • Commissioni OTA (Booking, Expedia…)
  • Costi pubblicitari (Google Ads, social media, metasearch)
  • Spese per CRM e marketing automation
  • Programmi fedeltà e incentivi diretti
  • Costi di gestione del sito e del booking engine

 

La formula base:
GAC = Spesa totale per marketing e vendite / Numero di ospiti acquisiti

 

Quando il GAC diventa un problema?

Quando supera il 20-25% del ricavo per camera, stai lavorando (quasi) per gli intermediari. E se la spesa dell’ospite non cresce, stai “comprando clienti in perdita”, proprio come fa un e-commerce mal gestito.
Come ridurre il GAC senza tagliare visibilità?

  • Aumenta la percentuale di prenotazioni dirette: investi in un sito veloce, mobile-first e con un booking engine ben integrato.
  • Sfrutta il remarketing intelligente: chi visita il tuo sito e non prenota oggi, potrebbe farlo domani.
  • Cura la brand identity: una proposta chiara attrae il cliente giusto, riducendo dispersione pubblicitaria.
  • Focalizzati sulla fidelizzazione: ogni ospite che torna è un GAC pari a zero.

 

Ogni euro speso per “portare un cliente nuovo” ha senso solo se sai quanto ti rende nel tempo. E qui entra in gioco il prossimo KPI fondamentale: il Guest Lifetime Value.

 

Guest-Acquisition-Cost

 

3. Guest Lifetime Value: il KPI che ogni GM dovrebbe conoscere meglio del RevPAR

Nel mondo dell’hotellerie, siamo stati abituati a pensare in termini di notti vendute. Ma un ospite non è una prenotazione. È una relazione. E come ogni relazione, può essere breve e costosa, oppure lunga e redditizia.

 

Ecco perché il Guest Lifetime Value (LTV) sta diventando una metrica essenziale per chi dirige hotel con una visione di lungo periodo.
Cos’è il LTV?

È il valore economico totale che un singolo ospite genera durante tutta la durata della sua relazione con il tuo hotel. Include:

  • Prenotazioni dirette e indirette
  • Upselling e servizi extra (F&B, spa, parcheggio…)
  • Visite ripetute nel tempo
  • Raccomandazioni e passaparola (soprattutto se misuri anche l’NPS)

 

Formula semplificata:
LTV = Spesa media per soggiorno × Numero medio di soggiorni per ospite × Durata media della relazione

 

Facciamo un esempio concreto:

  • Spesa media per soggiorno = €300
  • Numero medio di soggiorni all’anno = 2
  • Durata stimata della relazione = 5 anni
    LTV = €3.000

 

Ora chiediti: quanto hai speso per acquisire quell’ospite? Se il GAC era €100, il rapporto è eccellente. Se era €500, forse hai un problema.
Perché l’LTV è cruciale?

  • Ti aiuta a capire quali segmenti sono davvero profittevoli, non solo quelli che riempiono le camere.
  • Giustifica investimenti in CRM e fidelizzazione.
  • Permette di allocare meglio il budget marketing.
  • Rende il pricing più intelligente: un piccolo sconto oggi può generare un grande ritorno domani.

 

Errore comune: trattare tutti i clienti allo stesso modo
Gli ospiti “una tantum” vanno gestiti in ottica transazionale. Ma quelli ad alto potenziale LTV vanno coltivati, seguiti, coccolati.
Una gestione moderna non cerca solo di riempire stanze, ma di massimizzare il valore per ospite nel tempo.

 

 

4. Daily Guest Spend: la metrica che svela dove il tuo hotel guadagna davvero

Fino a ieri, bastava sapere quanto un cliente aveva pagato per dormire. Era l’ADR a dominare le dashboard e i meeting. Ma oggi l’ADR è come guardare una fotografia in bianco e nero di un mondo a colori.

 

In un’ospitalità sempre più esperienziale, frammentata e integrata con servizi collaterali, il vero indicatore di redditività per ospite è la spesa media giornaliera per ospite – o Daily Guest Spend.

 

Questo indicatore racconta una storia molto diversa. Ti dice non solo quanto ha speso per il letto, ma anche per la colazione, un cocktail al bar, una sessione in spa, il parcheggio, il late check-out o un accesso al coworking. È un dato che attraversa l’intera guest journey, e che finalmente ti restituisce la fotografia completa del comportamento economico dell’ospite.

 

Perché due ospiti che hanno pagato la stessa camera €120 possono avere profili di valore opposti: uno ha dormito e se n’è andato. L’altro ha speso €80 in ristorante, €30 in minibar, €20 per il parcheggio e ha lasciato una recensione entusiasta.

 

Se oggi vuoi sapere dove guadagni davvero, non puoi ignorare questa metrica. Ti consente di:

  • Identificare i giorni (o i segmenti) in cui la spesa media cala senza motivo apparente.
  • Capire se i tuoi upselling stanno funzionando o se sono invisibili.
  • Misurare l’effetto reale delle promozioni: un pacchetto può attirare clienti meno redditizi?

 

Non è solo una questione contabile. È anche uno strumento operativo per i tuoi team. Perché quando F&B, front desk e housekeeping iniziano a ragionare sull’intero valore per ospite, cambiano le conversazioni. Non si lavora più per “coprire turni”, ma per creare opportunità.

 

E quando questo KPI viene monitorato e compreso, può davvero guidare scelte più intelligenti su orari, staffing, offerte e layout degli spazi. In poche parole: può aiutarti a guadagnare di più, anche a parità di ospiti.

 

 

Guest-Lifetime-Value

 

5. Verso un nuovo cruscotto direzionale: meno quantità, più qualità

Molti General Manager aprono il gestionale la mattina e si trovano davanti a una valanga di numeri. Occupazione, cancellazioni, segmenti, origini, tempo medio di risposta alle mail, tasso di apertura delle campagne… Eppure, dopo averli guardati tutti, spesso ci si ritrova con una sensazione di vaghezza. Il problema non è la mancanza di dati, ma la mancanza di priorità.

 

È il momento di cambiare cruscotto. Non nel senso tecnico, ma strategico: smettere di inseguire ogni micro-variazione e iniziare a concentrarsi su pochi indicatori ad alto impatto, capaci di raccontare realmente la salute del business.

 

Metriche come Guest Acquisition Cost, Guest Lifetime Value e Daily Guest Spend non sono semplici KPI: sono lenti con cui osservare il tuo hotel da una prospettiva nuova. Ti obbligano a chiederti:

  • Sto investendo nel cliente giusto?
  • Sto sfruttando al massimo il valore che posso offrire (e ricevere) per ogni ospite?
  • Le mie azioni commerciali sono sostenibili o bruciano margini nel tempo?

Adottare queste metriche non è solo una questione di precisione. È una questione di leadership. Significa passare da una gestione reattiva (basata sui numeri della giornata) a una visione proattiva, dove i dati non servono solo per fare il punto, ma per tracciare una direzione.

 

Significa anche formare il team a guardare quegli stessi numeri con occhio critico, evitando che ogni reparto ragioni per compartimenti stagni. Quando revenue, marketing e operations condividono gli stessi indicatori di successo, le decisioni diventano più veloci, coerenti e orientate al valore.

 

In un mondo dove ogni prenotazione ha un costo e ogni ospite ha aspettative crescenti, sapere quanto guadagni davvero da ciascuno di loro è la chiave per restare competitivi. E per guidare, non inseguire, il cambiamento.

 

Conclusione: smetti di contare clienti. Inizia a contare su ogni cliente.

Le metriche tradizionali dell’hotellerie non sono sbagliate. Sono semplicemente insufficienti. Ci dicono quanto, ma non ci dicono comeperché. E soprattutto, non ci dicono se stiamo guadagnando in modo sostenibile o stiamo solo tenendo le luci accese.

 

Adottare metriche come il Guest Acquisition Cost, il Lifetime Value o il Daily Guest Spend significa spostare il focus da occupare stanze a generare valore reale per ogni ospite.
Significa uscire dalla logica dell’inseguimento continuo ai picchi di occupazione per iniziare a costruire una crescita misurata, strategica e ripetibile.

 

I General Manager che si distinguono oggi non sono quelli che si affidano ai numeri di sempre. Sono quelli che scelgono i numeri giusti, e li usano per guidare decisioni, anticipare problemi e creare un’organizzazione più consapevole.

 

Il cambiamento non richiede più tecnologia. Richiede una nuova mentalità.

 

FAQ – Nuove metriche per una gestione alberghiera consapevole

1. Il Guest Acquisition Cost è davvero rilevante per hotel indipendenti di piccole dimensioni?
Assolutamente sì. Anzi, nei piccoli hotel ogni euro speso in marketing o OTA pesa di più sul margine. Monitorare il GAC aiuta a capire se gli sforzi commerciali stanno portando valore o solo costi. Anche senza grandi strumenti tecnologici, basta una buona analisi dei dati base per iniziare a trarne vantaggio.

 

2. Come posso calcolare il Guest Lifetime Value se non ho un CRM avanzato?
Puoi partire in modo semplice: seleziona gli ospiti che tornano più spesso e somma il totale delle loro prenotazioni e spese nel tempo. Anche un foglio Excel può bastare per una prima stima. L’obiettivo è iniziare a ragionare in termini di relazione nel tempo, non solo di transazioni singole.

 

3. In che modo il Daily Guest Spend può aiutarmi a migliorare l’operatività?
Questa metrica ti mostra dove l’ospite spende di più (o di meno) all’interno della struttura. Se noti che la spesa in F&B è bassa nei giorni feriali, puoi introdurre promozioni mirate. Se il parcheggio viene ignorato, forse non è ben comunicato. È un indicatore pratico, che può guidare le decisioni quotidiane.

 

4. È possibile ridurre il GAC senza perdere visibilità online?
Sì, attraverso una strategia combinata: migliorare il sito web per aumentare le prenotazioni dirette, usare il retargeting intelligente per chi ha visitato ma non prenotato, e lavorare su una brand identity forte. Non si tratta di “sparire” dalle OTA, ma di bilanciare la dipendenza da esse.

 

5. Quante di queste nuove metriche dovrei monitorare regolarmente?
Non è necessario tracciare tutte le undici metriche contemporaneamente. Inizia dalle tre fondamentali: GAC, LTV e Daily Guest Spend. Una volta integrate nella routine mensile o settimanale, potrai aggiungere gradualmente altri indicatori come l’NPS o la durata media del soggiorno. La chiave è la coerenza nella lettura e nell’interpretazione.

 

 

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Scritto da: Luca

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