GDPR General Data Protection Regulation (1200 × 800 px)

Usi Google Analytics nel tuo sito? Possibili sanzioni per chi non si adegua al GDPR!

In questo articolo

 

Dopo lo stop imposto dalle autorità austriache e francesi, anche l’Italia è costretta a fermarsi:

il Garante per la protezione dei dati personali ha infatti stabilito che l’utilizzo di Google Analytics non è conforme al GDPR (General Data Protection Regulation).

 

Questo è un problema importante per i siti web di molte aziende.

 

Quindi, se usi Google Analytics, questo articolo è per te.

 

In breve, di che problema si tratta?

 

I siti che utilizzano Google Analytics raccolgono molti dati relativi ai visitatori (come l’indirizzo IP, il browser e la lingua utilizzata e così via) che forniscono statistiche approfondite e aiutano nelle attività di marketing, per migliorare i servizi offerti.

 

Essendo tuttavia informazioni personali sensibili (specialmente l’indirizzo IP) esistono delle limitazioni rispetto alla trasmissione di questi dati in altri paesi, tra questi gli Stati Uniti, che hanno standard di protezione dei dati differenti rispetto all’Italia.

 

Secondo il GDPR infatti, i dati personali possono essere trasferiti a un paese terzo solo se viene garantita e riconosciuta l’adeguatezza del livello di protezione dei dati.

Nel caso degli Stati Uniti, da quando la Corte di giustizia dell’Unione europea ha invalidato il famoso Privacy Shield, ciò non è più vero.

 

Il Garante italiano ha quindi stabilito che Google Analytics, permettendo l’invio dei dati negli Stati Uniti, non sia più conforme al GDPR.

 

Cosa ne consegue per le aziende?

 

Alle aziende è richiesto di rendere il loro sito web conforme al Regolamento europeo entro un tempo limite, pena possibili sanzioni amministrative, come è già successo col provvedimento di ammonizione verso “Caffeina Media S.r.l.” in cui è stato chiesto alla società di adottare, entro 90 giorni, misure adeguate per il trattamento dei dati.

Scritto da: Andrea Usai

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