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L’Impatto Psicologico del Posizionamento su Google: Quanto Conta Apparire, Anche se Non Ti Prenotano?

In questo articolo

Introduzione: Visto ma non prenotato

Nel mondo dell’hospitality digitale, la tentazione è forte: misurare tutto in termini di click, prenotazioni e ROI immediato. Ma cosa succede quando il tuo hotel appare nei risultati di Google Hotel Ads, viene notato… eppure nessuno prenota? È una perdita di tempo e denaro? O qualcosa di molto più sottile si sta mettendo in moto?

 

In questa nuova fase della distribuzione alberghiera, la visibilità conta tanto quanto la conversione. Non si tratta solo di essere scelti, ma di essere riconosciuti. Apparire nei risultati di ricerca — accanto a grandi OTA, catene internazionali, player riconosciuti — genera un impatto psicologico spesso sottovalutato: rafforza il tuo brand, crea familiarità, aumenta la percezione di autorevolezza.

 

Questa è la forza silenziosa del “posizionamento psicologico”: un fenomeno dove l’apparenza stessa genera valore, anche se non immediatamente misurabile. E proprio da qui inizia il nostro viaggio. Perché esserci, anche senza essere cliccati, può comunque cambiare tutto.

 

 

1. Effetto Billboard: Oltre le prenotazioni

Il termine “Effetto Billboard” è nato per descrivere un fenomeno curioso e controintuitivo: gli hotel presenti sulle OTA (Online Travel Agencies), anche se non ricevono prenotazioni da quei canali, registrano comunque un aumento delle prenotazioni dirette. È come se la semplice visibilità online funzionasse come un cartellone pubblicitario (da cui il nome), influenzando le decisioni dei viaggiatori in modo latente.

 

Oggi, questo effetto è sotto la lente con una nuova domanda: succede la stessa cosa su Google Hotel Ads? In altre parole: se il tuo hotel appare su Google quando un utente cerca una struttura nella tua zona, ma poi prenota direttamente dal tuo sito (o torna giorni dopo), c’è stato un impatto? La risposta, in molti casi, è .

 

Il contesto di Google, rispetto a una OTA, è ancora più potente a livello percettivo. Non è solo un luogo di prenotazione, è un motore di ricerca, un’autorità. La presenza del tuo hotel in un risultato di ricerca accanto a colossi come Booking.com o Expedia trasmette legittimità, professionalità e affidabilità. Anche se l’utente non clicca subito, ti ha notato, e questo può bastare a piantare un seme.

 

In un’epoca in cui il percorso d’acquisto è tutto fuorché lineare, essere visibili in un momento chiave può fare la differenza tra un cliente perso e uno guadagnato.

 

Hotel-ads-effect

 

2. La Scienza della Visibilità

Apparire nei risultati di Google Hotel Ads — anche senza essere cliccati — non è un evento neutro. Anzi, è qui che entra in gioco una serie di meccanismi cognitivi che influenzano le decisioni degli utenti, spesso in modo del tutto inconsapevole. Vediamoli più da vicino.

 

Effetto esposizione (o “mere exposure effect”)

Secondo la psicologia cognitiva, più una persona vede qualcosa, più tenderà a fidarsi di quella cosa. Anche una singola apparizione tra i risultati di ricerca può generare un senso di familiarità. E la familiarità, in un contesto commerciale, si traduce in fiducia.

“L’ho già visto questo hotel…”

“Mi ricordo il nome…”

“Forse è meglio degli altri…”

 

Tutto questo avviene prima ancora che il potenziale ospite entri nel sito o legga una recensione.

 

Autorità implicita

Quando un utente vede il tuo hotel apparire su Google accanto a OTA multinazionali e grandi gruppi alberghieri, presume automaticamente che anche tu giochi nella stessa lega. La mente associa la tua presenza a quella di un brand riconosciuto. Il messaggio subliminale è chiaro: “se è lì, vuol dire che è affidabile”.

 

Riprova sociale

Molti utenti, pur non cliccando immediatamente su un link, osservano chi è presente, chi non lo è, e chi compare più volte. Questo crea una classifica mentale informale: gli hotel più visibili sembrano essere anche i più richiesti, anche se questo non è sempre vero.

 

Microposizionamento competitivo

Essere presenti nei risultati sponsorizzati o organici di Google Hotel Ads è anche una dichiarazione implicita di competitività. Gli utenti interpretano la tua presenza come un segnale di aggiornamento, reattività e capacità di stare al passo con i tempi.

 

In sintesi: non essere visibili significa lasciare spazio alla concorrenza. Al contrario, apparire nel momento in cui l’utente è in fase di esplorazione può creare un vantaggio invisibile, ma potentissimo.

 

 

3. Google Hotel Ads: Come funziona il posizionamento

Per capire davvero l’impatto dell’Effetto Billboard nel contesto di Google Hotel Ads (GHA), bisogna prima conoscere come funziona la piattaforma, come vengono presentate le strutture ricettive agli utenti e cosa differenzia la visibilità organica da quella sponsorizzata.

 

Una vetrina a due livelli: organico vs sponsorizzato

Quando un utente cerca un hotel su Google (es. “Hotel 4 stelle Firenze”), tra i risultati compare una scheda integrata: foto, mappa, recensioni, disponibilità e, soprattutto, le opzioni di prenotazione.

Queste opzioni si dividono in due categorie:

  • Sezione sponsorizzata (in evidenza):
    Mostra le offerte degli inserzionisti paganti (hotel o OTA), con prezzi evidenziati e un invito all’azione.
    → Qui si entra tramite asta CPC (costo per clic) o commissioni.
  • Sezione “Tutte le opzioni” (organica):
    Include offerte gratuite, disponibili per gli hotel che integrano il proprio booking engine con GHA tramite feed compatibili.
    → Visibilità non garantita: Google decide in base alla qualità del feed, disponibilità, velocità del sito, etc.

 

Hotel-finder

 

Chi appare? E chi no?

  • Hotel con booking engine integrato + budget pubblicitario
    Possono apparire in entrambe le sezioni.
  • Hotel con booking engine ma senza pubblicità
    Appaiono solo nella sezione “tutte le opzioni”, e non sempre.
  • Hotel non integrati ma presenti sulle OTA
    Appaiono comunque, ma solo tramite i link delle OTA.
  • Hotel non integrati e che bloccano le OTA
    Non appaiono affatto: nessuna visibilità, nessuna opzione di prenotazione.

 

La logica del posizionamento sponsorizzato

Google valuta diversi fattori per mostrare un’offerta in alto:

  • Offerta economica competitiva
  • Esperienza utente del sito di destinazione
  • Qualità del feed e disponibilità aggiornata
  • Budget e strategia di offerta nella campagna

 

Questa logica favorisce chi è proattivo: hotel che curano la loro presenza digitale e investono in visibilità mirata.

 

Il punto critico

Anche se un utente non clicca subito sulla tua offerta, vederti lì crea una percezione di presenza autorevole, come se stessi “giocando nella stessa partita” dei grandi. Ed è lì che inizia l’effetto Billboard: un contatto mentale che può maturare più avanti, anche offline.

 

 

4. Caso reale: Lo studio di Anderson 2025

Per capire se l’Effetto Billboard su Google Hotel Ads sia reale o solo un’illusione ottica del marketing digitale, vale la pena analizzare uno degli studi più recenti e rilevanti sull’argomento: quello condotto da Chris K. Anderson, pubblicato nel maggio 2025.

 

Anderson — ricercatore del Center for Hospitality Research della Cornell University — è tra i primi ad aver coniato e analizzato il termine “Billboard Effect” oltre un decennio fa. Il suo nuovo studio aggiorna la questione al contesto attuale: quello dominato dalla ricerca alberghiera su Google.

 

Metodo dello studio

Lo studio ha preso in esame un campione di hotel indipendenti in mercati secondari e principali degli Stati Uniti, alcuni dei quali:

  • Partecipavano a Google Hotel Ads con offerte sponsorizzate.
  • Avevano disponibilità diretta tramite booking engine.
  • Venivano mostrati anche tramite OTA.

 

Il design sperimentale ha permesso di misurare la differenza in traffico e prenotazioni tra i periodi in cui gli hotel erano visibili su GHA e i periodi in cui non lo erano.

 

Risultati principali

  1. Aumento del traffico diretto fino al 26%
    • In particolare, in corrispondenza di una maggiore visibilità sponsorizzata.
    • Il traffico aumentava anche quando non avvenivano click diretti su GHA.
  2. Incremento delle prenotazioni dirette tra il 9% e il 14%
    • Prenotazioni che non risultavano attribuite a GHA, ma che avvenivano nei giorni immediatamente successivi a una visualizzazione dell’hotel nella SERP.
  3. Impatto ritardato ma reale
    • Il fenomeno è stato più marcato nei viaggiatori leisure, che tendono a esplorare, confrontare e tornare successivamente a prenotare.
  4. Effetto amplificato dalla presenza OTA
    • La visibilità del proprio hotel accanto alle OTA aumentava la probabilità che un utente decidesse di tornare e prenotare direttamente: un perfetto esempio di Billboard Effect.

 

Cosa ci dice tutto questo?

L’Effetto Billboard non è morto, si è semplicemente spostato. Dai portali OTA si è trasferito su Google, piattaforma oggi dominante nella fase di scoperta. Lo studio conferma che la sola visibilità in un ambiente autorevole può tradursi, con il giusto delay, in prenotazioni dirette che non sarebbero avvenute altrimenti.

 

E questo cambia il paradigma: non si tratta più solo di performance immediata, ma di giocare il lungo periodo, costruendo visibilità che genera fiducia, familiarità e, infine, conversione.

 

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5. Percezione e fiducia: Le prenotazioni indirette

C’è un aspetto particolarmente insidioso e, al tempo stesso, potente nel modo in cui gli utenti prenotano online oggi: il percorso non è più lineare. Non iniziano su Google e prenotano subito. Non vedono un annuncio e cliccano al primo colpo. Quello che accade è molto più umano — e meno tracciabile.

 

L’utente che esplora… e torna dopo

Un viaggiatore cerca un hotel su Google, vede il tuo nome. Magari non clicca subito. Continua a navigare. Va su Booking, poi su Trivago, poi su Tripadvisor. Qualche giorno dopo, ricorda il tuo hotel, magari lo cerca per nome. A quel punto, clicca sul tuo sito, oppure digita l’URL diretto.

 

La prenotazione che avviene a quel punto è registrata come “traffico diretto” o “organico”, ma in realtà è il frutto di quella prima esposizione su Google Hotel Ads.

 

Il tempo conta: da esposizione a decisione

Gli studi nel comportamento dei consumatori digitali parlano chiaro: il tempo medio tra la prima interazione e la prenotazione può variare tra 2 e 7 giorni, a seconda della destinazione, del tipo di viaggio e della complessità dell’offerta.

 

Durante quel tempo, la percezione gioca un ruolo cruciale:

  • Se ti hanno visto accanto a brand noti, sei percepito come affidabile.
  • Se il tuo prezzo era chiaro e trasparente, sei ricordato come onesto.
  • Se il tuo nome era visibile più volte, sei visto come popolare.

 

Questi micro-indizi costruiscono un senso di fiducia che può valere più di qualsiasi call to action aggressiva.

 

Il paradosso della prenotazione indiretta

Molti albergatori tendono a ignorare o sottovalutare le prenotazioni indirette. Se non arrivano da un canale tracciabile, non esistono. Ma è proprio qui che si gioca la partita più interessante: le decisioni d’acquisto non sono sempre attribuibili, ma sono spesso influenzate.

 

L’Effetto Billboard in chiave GHA è questo: la capacità di “mettere il seme” al momento giusto, e lasciarlo maturare nella mente del viaggiatore.

 

 

6. Cosa può fare un albergatore oggi

Sapere che apparire conta è già un buon punto di partenza. Ma cosa può fare, concretamente, un albergatore italiano per trasformare l’effetto Billboard in uno strumento strategico? Ecco alcune azioni pratiche — anche se non hai un budget elevato.

 

1. Integra il tuo booking engine con Google Hotel Ads

Anche senza investire in campagne a pagamento, puoi comparire nella sezione “Tutte le opzioni”, quella organica, se il tuo booking engine è compatibile e invia un feed a Google. Molti gestionali moderni lo permettono: chiedi al tuo fornitore se supporta le Free Booking Links.

 

2. Cura la presentazione del tuo hotel su Google

Le informazioni sulla tua struttura devono essere coerenti e complete:

  • Nome dell’hotel ben scritto (senza abbreviazioni).
  • Foto aggiornate e professionali.
  • Categoria e servizi correttamente indicati.
  • Recensioni monitorate e risposte attive.

Apparire con un’immagine forte e ben costruita amplifica l’impatto dell’esposizione.

 

3. Monitora il traffico diretto e le ricerche per nome

Anche senza strumenti avanzati, puoi iniziare a osservare picchi di traffico diretto o organico dopo periodi di maggiore esposizione su GHA. Ad esempio:

  • Aumenti di utenti che digitano il nome del tuo hotel.
  • Crescita nelle visite dirette dopo il lancio di una campagna.
  • Prenotazioni con commenti tipo “vi abbiamo trovati su Google”.

Questi segnali sono indicatori indiretti dell’effetto Billboard in azione.

 

4. Sii presente… ma strategico

Se hai un piccolo budget, puoi decidere di essere visibile solo in date chiave: alta stagione, eventi, fiere, ponti festivi. Anche una presenza mirata può generare un impatto significativo sulla percezione del brand.

 

5. Forma il tuo staff marketing

Infine, condividi questa visione con il tuo team. Non tutti i risultati si misurano con le metriche classiche. La visibilità è branding. Il branding è fiducia. E la fiducia… prenota.

 

 

Conclusione: Il valore silenzioso dell’apparire

In un mondo in cui tutto sembra dover essere misurabile, immediato e tracciabile, la visibilità su Google Hotel Ads rappresenta una forma di valore più sottile ma strategica. Non si tratta solo di click, né solo di ROI. Si tratta di presidio mentale.

 

Ogni volta che il tuo hotel appare accanto a colossi internazionali, non stai solo offrendo un prezzo. Stai dicendo: “Io ci sono. Sono affidabile. Sono un’opzione valida.”
E anche se in quel momento il cliente non prenota, hai guadagnato spazio nella sua mente, nella sua lista, nella sua percezione.

 

L’Effetto Billboard, nel 2025, non è una leggenda del passato. È una dinamica viva, che si manifesta in modo sottile ma potente, e che può essere attivata strategicamente anche da hotel indipendenti o con budget contenuti.

 

Non si tratta di scommettere tutto su Google, ma di capire dove i clienti ti vedono e come reagiscono alla tua presenza, anche quando non cliccano. In un mercato competitivo come quello alberghiero italiano, non essere visibili può essere più costoso che esserlo senza conversione immediata.

 

In altre parole: apparire, oggi, è un investimento nella fiducia del domani.

 

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Perché nel turismo che si sta ridisegnando tra algoritmi e intelligenze artificiali, essere visibili non basta: bisogna essere riconoscibili e competitivi. Sempre.

 

 

Domande Frequenti (FAQ)

1. Vale la pena essere presenti su Google Hotel Ads anche senza investimenti pubblicitari?

Sì. Grazie ai Free Booking Links, molti hotel possono apparire gratuitamente nella sezione “Tutte le opzioni” se il proprio booking engine è integrato con Google. Anche senza campagne a pagamento, la semplice visibilità può rafforzare la percezione del brand e generare prenotazioni indirette.

 

 

2. Come posso misurare l’Effetto Billboard se non ho strumenti avanzati?

Osserva segnali indiretti:

  • Aumento delle ricerche del nome del tuo hotel su Google.
  • Più traffico diretto al sito nei giorni successivi alla pubblicazione o attivazione delle campagne.
  • Domande da parte degli utenti che ti hanno “visto su Google”.

Puoi anche confrontare periodi con e senza visibilità attiva su GHA.

 

 

3. L’effetto Billboard funziona anche per piccoli hotel indipendenti?

Sì, forse ancora di più. I piccoli hotel che appaiono in un contesto dominato da grandi catene o OTA beneficiano di un effetto “David contro Golia”: il viaggiatore nota l’anomalia, si incuriosisce, e magari preferisce l’esperienza più autentica.

 

 

4. Se non cliccano, che vantaggio ho ad apparire?

Il vantaggio è psicologico e progressivo: la ripetuta esposizione del tuo nome, in un ambiente autorevole come Google, costruisce familiarità e fiducia. Quando il cliente è pronto a prenotare, è più probabile che ricerchi direttamente te, bypassando OTA e pubblicità altrui.

 

 

5. Devo preoccuparmi se le OTA mi battono nel prezzo su GHA?

Sì, ma non è tutto. È importante mantenere parità tariffaria, ma non è il prezzo l’unico fattore decisionale. Un utente che ti vede più volte, che trova un sito veloce e chiaro, che percepisce un’identità forte, è più incline a scegliere direttamente te, anche con una piccola differenza di prezzo.

 

Scritto da: Luca

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