Introduzione: Perché parlare di Meta Ads nel 2025?
I social sono pieni di hotel. Foto perfette, tramonti mozzafiato, piscine a sfioro. Ma ciò che spesso manca è un elemento chiave: una strategia pubblicitaria che faccia arrivare il messaggio giusto alle persone giuste nel momento giusto.
Nel 2025, Instagram e Facebook non sono più solo “vetrine sociali”. Sono diventati veri e propri ambienti decisionali. Qui i viaggiatori cercano ispirazione, confrontano esperienze e decidono dove vogliono andare e con chi prenotare.
Eppure, molti hotel — anche eccellenti — continuano a ignorare le Meta Ads, lasciando il proprio brand in balia dell’algoritmo organico o, peggio, invisibile rispetto alla concorrenza.
In un mercato dominato dalle OTA e da competitor sempre più aggressivi, restare fuori dalle Meta Ads è come spegnere le luci del tuo hotel quando cala il sole: nessuno ti vede.
In questo articolo analizziamo in modo oggettivo:
- Cosa succede quando un hotel non investe in Meta Ads
- Quali sono i veri costi — nascosti — dell’inazione
- E perché la pubblicità su Facebook e Instagram non è una spesa, ma un asset per aumentare visibilità, autorevolezza e prenotazioni dirette
1. Il “costo invisibile” dell’assenza: cosa perdi ogni giorno
Molti albergatori pensano: “Non investo in Meta Ads perché voglio risparmiare”.
In realtà, non esserci ha un costo che nessuno ti mostra in fattura, ma che pesa ogni mese sul bilancio. È il costo dell’invisibilità. E, indirettamente, della dipendenza da chi invece paga per farsi notare: le OTA e i tuoi competitor.
Visibilità persa = opportunità bruciate
Ogni giorno, migliaia di potenziali ospiti scorrono il feed di Facebook e Instagram cercando ispirazione per il prossimo viaggio. Se non compari lì, non entri mai nella loro mente come opzione possibile.
E chi ci entra? I competitor che sponsorizzano post, video, offerte. O peggio: le OTA, che mostrano il tuo hotel… ma al miglior prezzo per loro.
Zero controllo sulla percezione del tuo brand
Se non sei tu a raccontare la tua struttura, saranno altri a farlo al posto tuo: le recensioni, i portali, i post di ospiti passati. E questo racconto sarà frammentato, incompleto, a volte distorto.
Le Meta Ads ti permettono invece di guidare l’immaginario del tuo pubblico, valorizzare ciò che ti rende unico e creare associazioni emotive forti con il brand.
Nessuna costruzione di pubblico proprietario
Le Meta Ads non servono solo a “vendere camere”. Servono a costruire una base dati proprietaria, fatta di persone che:
- Hanno interagito con i tuoi contenuti
- Hanno visitato il tuo sito ufficiale
- Hanno salvato un post o cliccato su un’offerta
Senza campagne attive, non accumuli nulla. E il giorno in cui vuoi comunicare un’offerta o rilanciare, parti da zero. Ogni volta.
2. Come le Meta Ads influenzano davvero il funnel turistico
Quando si parla di pubblicità sui social, molti albergatori pensano ancora a un post sponsorizzato con una bella foto e un budget minimo. Ma le Meta Ads — se usate con strategia — sono ben altro: sono uno strumento preciso per presidiare ogni fase del percorso d’acquisto del viaggiatore.
Per capirne il valore reale, dobbiamo uscire dalla logica del “boost al post” e iniziare a pensare in termini di funnel turistico: dalla scoperta all’azione, passando per la fiducia. Le Meta Ads sono uno dei pochi strumenti in grado di accompagnare l’utente dall’ispirazione alla prenotazione diretta, passo dopo passo.
Upper funnel: dove nasce l’ispirazione
Qui si gioca la partita della brand awareness, della scoperta. L’utente non sta ancora cercando “Hotel a Ischia con spa”, ma scorre Instagram e si lascia catturare da immagini evocative, esperienze autentiche, dettagli che parlano alla pancia.
Le Meta Ads permettono di mostrare:
- Video emozionali che raccontano il “mood” dell’hotel
- Reel con highlights di esperienze (colazione vista mare, cooking class, escursioni)
- Carousel che raccontano storie visive: una camera, un’area wellness, un sorriso autentico
In questa fase non si vende, si conquista attenzione.
Middle funnel: il momento della considerazione
Una volta catturata l’attenzione, il gioco è mantenerla viva. Qui l’utente inizia a confrontare, a cercare sul sito ufficiale, a leggere recensioni.
Con le Meta Ads puoi accompagnarlo con:
- Campagne di traffico al sito ufficiale
- Contenuti informativi (articoli blog, video tour, FAQ in formato post)
- Campagne Lead Ads per ottenere contatti in cambio di un benefit (es. guida alla destinazione, codice promo)
L’obiettivo? Portare l’utente dal feed al sito ufficiale, senza intermediari, rafforzando l’identità del brand e la percezione di valore.
Lower funnel: spingere alla conversione
Qui siamo nella fase “calda”. L’utente ha già visitato il sito o interagito con le tue ads. Forse ha anche messo il tuo hotel tra i preferiti, ma non ha ancora prenotato.
Ecco dove il retargeting intelligente diventa essenziale:
- Ricordi all’utente l’offerta vista
- Gli proponi uno sconto temporaneo
- Gli mostri contenuti personalizzati (es: se ha visto la camera deluxe → promuovi un upgrade)
Con le Custom Audiences puoi creare pubblici basati su:
- Visitatori del sito negli ultimi 30 giorni
- Utenti che hanno interagito con il tuo profilo Instagram
- Contatti email importati dal CRM
Il risultato? Una comunicazione puntuale, rilevante, misurabile.
E soprattutto: conversioni dirette, senza commissioni.
In sintesi:
Le Meta Ads non sono uno strumento da usare “ogni tanto”.
Sono una macchina strategica da costruire e ottimizzare per coltivare, nutrire e convertire domanda.
Chi non le usa, semplicemente lascia che qualcun altro lo faccia al posto suo.
3. Caso pratico: cosa succede quando un hotel attiva davvero le Meta Ads
Immagina un piccolo boutique hotel 4 stelle a Alghero. 20 camere, vista mare, una clientela prevalentemente internazionale, medio-alta. Da anni il marketing si basa su:
- un sito web curato
- un buon posizionamento su Booking ed Expedia
- qualche post su Instagram gestito internamente
I risultati sono buoni, ma l’85% delle prenotazioni arrivano dalle OTA, con commissioni che erodono buona parte del margine.
Nel 2024 decidono di testare le Meta Ads con una strategia ben definita, supportata da un’agenzia esterna. Ecco cosa succede nei successivi 90 giorni.
Step 1 – Strategia chiara, contenuti su misura
Viene costruito un funnel con tre livelli:
- Awareness: video emozionali sponsorizzati su Instagram e Facebook, targeting per interessi (travel, cultura, arte) e geolocalizzazione (Germania, Francia, Nord Italia)
- Consideration: campagna di traffico verso il sito ufficiale, con link a pagine esperienziali (non solo camere, ma “perché scegliere noi”)
- Conversion: retargeting con offerta esclusiva per chi ha visitato il sito senza prenotare
Step 2 – I risultati in numeri
Dopo 3 mesi, ecco alcuni dati reali (fonte: Facebook Ads Manager e Google Analytics):
Metrica | Risultato |
Copertura totale | 187.000 persone |
Click al sito ufficiale | 9.420 |
Costo per click (CPC) medio | 0,27 € |
Conversioni dirette attribuite | 128 prenotazioni |
Costo per conversione (CPA) | 14,80 € |
Revenue generata | 38.200 € (dirette) |
ROAS (Return on Ad Spend) | 4,2 |
Nota: il budget investito era di 9 €/giorno, scalato progressivamente fino a 25 €/giorno nel mese 3.
Step 3 – Effetti “collaterali” positivi
Oltre ai numeri misurabili, il brand ha beneficiato anche di:
- un incremento del traffico organico al sito (grazie al boost generale della visibilità)
- più follower e interazioni su Instagram (con un +160% di salvataggi post)
- richieste dirette via DM da utenti interessati a offerte personalizzate
Morale? Non è questione di “avere tempo” o “essere esperti di social”. È questione di decidere se lasciare tutto in mano alle OTA o riconquistare una parte del proprio fatturato diretto, mese dopo mese.
4. Obiezioni frequenti vs realtà dei fatti
In ogni confronto con hotel manager, direttori marketing o proprietari, le resistenze verso le Meta Ads sono sempre le stesse. Comprensibili, ma — nella maggior parte dei casi — superabili.
Vediamole insieme, una per una.
“Le Meta Ads costano troppo, non me le posso permettere”
Questa è forse l’obiezione più diffusa. Ma è fondata?
In realtà, le Meta Ads sono tra gli strumenti pubblicitari più flessibili in assoluto: si può partire da un budget minimo (anche solo 5 €/giorno) e aumentarlo gradualmente in base ai risultati.
Il punto non è quanto spendi, ma quanto ritorno ottieni da ciò che spendi. Se investi 300 € e ottieni 2.000 € di prenotazioni dirette, non è un costo: è un margine recuperato.
E nel frattempo, stai costruendo anche visibilità, autorevolezza e pubblico proprietario.
“Il mio hotel è piccolo, queste cose funzionano solo per i grandi”
Falso. Anzi, è spesso il contrario. Gli hotel indipendenti e i boutique hotel hanno un’identità unica, una storia da raccontare, dettagli che li rendono perfetti per l’ambiente visivo ed emozionale dei social.
Le grandi catene hanno budget, ma comunicazioni impersonali. I piccoli hotel possono vincere in autenticità e storytelling — due cose che su Instagram e Facebook fanno la differenza.
“Non ho tempo né un team per seguire le campagne”
Vero: gestire le Meta Ads richiede tempo, competenze e una curva di apprendimento tecnica.
Ma oggi ci sono soluzioni che automatizzano moltissimo il lavoro: dal tracciamento, alla creazione di pubblici, alla reportistica.
In più, partner specializzati nel settore hospitality (come MyComp) possono gestire le campagne per te, con obiettivi chiari e risultati misurabili.
Il punto non è “fare tutto in casa”. Il punto è non restare fermi mentre il mondo intorno si muove.
“Io preferisco il passaparola e il marketing organico”
Nulla da dire: il passaparola resta potente. Ma nel 2025, contare solo sull’organico è una forma di auto-sabotaggio.
L’algoritmo di Instagram e Facebook mostra i tuoi contenuti a meno del 5% dei follower, e l’organico non è né scalabile né prevedibile.
Le Meta Ads ti permettono di scegliere a chi mostrare il tuo hotel, quando, e con quale messaggio. Questo vuol dire costruire domanda, non aspettare che arrivi.
In sintesi: tutte le obiezioni sono valide… finché non si fa il conto di quanto costa restare fermi. E in molti casi, è molto di più di quanto costerebbe agire.
5. Il valore della brand awareness nel mondo post-pandemico
C’è stato un tempo — non troppo lontano — in cui bastava essere presenti sui portali per vendere. Bastava “esserci”.
Oggi non è più così. Il viaggiatore moderno non sceglie solo una stanza, ma un’esperienza, una storia, un’identità.
In questo scenario, la brand awareness — ovvero la riconoscibilità e la percezione del tuo hotel nella mente del cliente — non è un lusso. È una necessità strategica. E le Meta Ads sono uno degli strumenti più efficaci per coltivarla.
Il viaggiatore del 2025 vuole connessione, non solo disponibilità
Facebook e Instagram non sono più piattaforme da “adolescenti”. Sono diventate il luogo in cui adulti con potere d’acquisto cercano ispirazione, seguono brand, salvano contenuti per i propri desideri futuri.
Se il tuo hotel non è presente in queste fasi, non entri nemmeno nella shortlist mentale del potenziale ospite.
Non basta più “piacere”. Devi essere ricordato. E per essere ricordato, devi essere presente con coerenza, bellezza, autenticità e — sì — anche con investimenti mirati.
Le Meta Ads amplificano ciò che sei
Molti hotel hanno già una buona comunicazione organica, ma non riescono a farla arrivare al pubblico giusto.
Qui entrano in gioco le Meta Ads:
- Un reel che racconta la magia del tramonto sul rooftop bar? Con le Ads può raggiungere 30.000 persone in target, non solo i 312 follower attuali.
- Una recensione emozionante? Con un boost può diventare una testimonianza potente per chi ancora non ti conosce.
- Una pagina esperienziale del sito? Può essere promossa su Instagram con campagne click-to-web mirate, in grado di portare traffico qualificato.
Le Meta Ads non ti snaturano, non ti rendono “commerciale”.
Ti permettono semplicemente di rendere visibile ciò che già ti rende unico.
Dalla memoria all’azione
La brand awareness non porta conversioni istantanee. Ma costruisce il terreno fertile su cui le prenotazioni future possono germogliare.
Un cliente che ha già visto il tuo hotel, che ti segue da settimane o mesi, non ti sta scoprendo: ti sta scegliendo.
E questo cambia tutto: nel pricing, nella fidelizzazione, nella disintermediazione.
Conclusione: Se non racconti tu il tuo hotel, lo farà qualcun altro
Nel marketing — soprattutto nell’hospitality — non decidere è già una decisione.
Non presidiare i canali digitali dove i tuoi clienti si informano, si ispirano e scelgono, equivale a lasciare che siano altri a raccontare chi sei: portali, OTA, recensioni anonime o peggio… il silenzio.
Le Meta Ads non sono la soluzione a tutti i problemi, ma sono uno dei pochi strumenti che permettono agli hotel di oggi di riprendersi voce, identità e contatto diretto con il proprio pubblico.
Se fino a ieri poteva sembrare un’opzione “avanzata”, oggi è una leva strategica accessibile, misurabile, flessibile, scalabile.
Un ultimo pensiero:
– Ogni mese senza Meta Ads è una fetta di visibilità lasciata a qualcun altro.
– Ogni cliente che ti scopre su Instagram ma finisce su Booking, è una prenotazione persa.
– Ogni contenuto bello ma non sponsorizzato, è come un dépliant lasciato in un cassetto.
La domanda vera non è più:
“Posso permettermi di investire in Meta Ads?”
Ma piuttosto:
“Quanto mi costa ogni mese non esserci?”
Domande frequenti sulle Meta Ads per hotel
Serve un grande budget per iniziare con le Meta Ads?
No. Una delle cose più interessanti delle Meta Ads è che puoi iniziare con un budget molto contenuto, anche 5–10 € al giorno. L’importante è avere una strategia chiara, obiettivi realistici e contenuti coerenti.
Man mano che ottieni risultati, puoi reinvestire con maggiore consapevolezza. In pratica: parti in piccolo, ma parti bene.
Le Meta Ads funzionano anche per hotel piccoli o stagionali?
Assolutamente sì. Anzi, spesso sono proprio le strutture più piccole a beneficiare maggiormente di una comunicazione autentica, esperienziale e mirata.
Le Meta Ads permettono di parlare a un pubblico iper-definito, anche geograficamente o per interessi (es. escursionisti, viaggiatori gourmet, coppie, famiglie con bambini). E per chi lavora solo in alcuni mesi dell’anno, sono perfette per concentrare la spinta promozionale nel momento giusto.
Se faccio già post organici, mi servono comunque le Ads?
Sì. Il contenuto organico è importante per la presenza continuativa, ma da solo non basta.
L’algoritmo oggi mostra i post organici a una percentuale molto ridotta dei tuoi follower. Le Meta Ads servono per amplificare i contenuti che funzionano, raggiungere nuovi pubblici e — soprattutto — portare risultati misurabili: clic, lead, prenotazioni.
Come faccio a sapere se stanno funzionando?
Ogni campagna Meta Ads è tracciabile e monitorabile in tempo reale. Puoi vedere quante persone l’hanno vista, quante hanno cliccato, quante hanno prenotato (se hai impostato correttamente il tracciamento).
L’importante è collegare le Ads al sito ufficiale, usare il Meta Pixel e impostare obiettivi chiari fin dall’inizio (es. traffico, lead, vendite).
Posso gestirle da solo o serve un’agenzia?
Puoi partire da solo se hai tempo e voglia di imparare. Ma se vuoi ottimizzare tempo e risultati, lavorare con chi ha esperienza specifica nel settore hospitality ti permette di evitare errori, testare più velocemente e avere campagne allineate con i tuoi obiettivi commerciali.
Non è una questione di “saperlo fare”, ma di farlo in modo efficace e sostenibile nel tempo.
Vuoi iniziare? In piccolo. In modo sostenibile. Ma con una visione.
Fallo per il tuo brand, prima che a parlare per te siano solo gli altri.
Se vuoi approfondire questi temi o parlare con uno dei nostri consulenti, ci trovi qui: https://www.mycomp.it/servizi/marketing-digitale/