“Le parole portano lontano”, così Luisa Carrada – business writer e docente di scrittura professionale, di quelle persone brave brave che non puoi non seguire – apre il suo intervento al BE-Wizard di Rimini.
Come scrivere in modo semplice e autentico, come evitare il cartolinese anche se le cartoline sono solo un bel ricordo vintage, come tenere in equilibrio informazione ed emozione, come distinguersi e colpire anche con un solo dettaglio, come portare il lettore nel tuo hotel anche senza telecamera e teletrasporto.
Anche se gestisci la tua attività con passione, scrivere testi originali, naturali e umani non è così scontato. Per questo motivo voglio farmi aiutare da Luisa Carrada e condividere con te alcuni consigli di base per raccontare un hotel e alcuni esempi di “bravissimi”.
Le parole portano lontano.
Lunghe o brevi le parole sono importanti, come dice Moretti, e una buona regola è mai sottovalutarne il potere perché volendo possono farti diventare anche Presidente degli Stati Uniti.
La scrittura ha tante regole. Regola numero uno: non trasformare le regole in luoghi comuni.
La più famosa è less is more, per esempio. La maggioranza degli scrittori e dei copywriter condivide questo concetto salvo innamorarsi ogni tanto dei periodi lunghi, dei doppi avverbi, dei verbi usati al passivo e di tutte le complicazioni che rendono la scrittura una musica misteriosa e irresistibile.
Di regole scritte ce ne sono tantissime.
“Ometti le parole che non servono.” [Strunk and White]
“Cerca sempre di togliere quella parte che i lettori tendono a ignorare. Pensa a quello che salti leggendo un romanzo: quei paragrafi densi di prosa che ti danno l’idea di contenere troppe parole.” [Elmore Leonard]
“Più breve il testo, maggiore il valore di ogni parola.” [Kurt Vonnegut]
“Non tagliare qua e là: rivedi, lima, lucida e controlla ogni cosa.” [Kurt Vonnegut]
Seth Godin, sacro guru del marketing, ci insegna che esistono due tipi di testo: il prevedibile e il sorprendente. La prima cosa da fare è eliminare ogni frase che potrebbe essere stata scritta da qualcun altro, ogni riferimento prevedibile.
Ecco una carrellata delle parole e frasi fatte più abusate dagli hotel, molto prevedibili e poco sorprendenti.
#1. Gli aggettivi
In molti casi non servono.
La suggestiva veduta, gli arredi originali, la raffinatissima biancheria da letto, il sorprendente benvenuto possono essere descritti. Così troveremo ad accoglierci arredi di Lady Flinton che aveva una passione per lo stile impero, lenzuola di cotone egiziano a 1000 fili e scelta tra tre tipi di cuscini, una coppa di champagne e un cestino di fragole e tanto altro.
E quando servono, non sempre li mettiamo al posto giusto.
Eccezioni a parte, l’aggettivo qualificativo segue il nome se ha valore distintivo e trasmette un’informazione necessaria; precede il nome se ha valore descrittivo e fornisce un’informazione non indispensabile. Lo so, l’ultima volta che hai sentito questa regola eri alle elementari, ma a volte ritornano.
In questo esempio gli aggettivi sono al posto giusto e creano associazioni di parole non banali. Lo stile è originale e personale e tra un’informazione utile e l’altra questo agriturismo racconta molto di sé, attraverso parole che lasciano trasparire emozioni e umanità.
Ci piace molto.
#2. I dettagli
Un dettaglio vale più di mille descrizioni. E quelle che seguono, ricche di dettagli, non hanno bisogno di molte spiegazioni. Le parole scelte per raccontare quei dettagli evocano le giuste immagini nella mente di chi legge, trasportandolo direttamente in quei luoghi.
Anche questo ci piace.
Ciò che appare come una collezione di libri antichi è in realtà la facciata dietro la quale abbiamo nascosto le nostre camere più misteriose. Una volta trovata la porta, puoi lasciarti cadere sul lussuoso letto e cominciare a guardarti intorno. Per rilassarti (forse leggere un libro vero e proprio), puoi sederti in una delle Chesterfield di fronte alle librerie, dove serviamo anche la prima colazione.
#3. Il ritmo
Hai presente quei testi che ti tolgono il fiato? Non per la loro bellezza ma perché fatti di frasi e periodi lunghissimi, piatti, senza ritmo. Una frase non dovrebbe avere più di 10 o 12 parole e la punteggiatura arriva sempre in tuo soccorso per creare il giusto ritmo, se usata bene.
Osserva come Luisa Carrada riscrive un testo di un B&B di Firenze, dandogli il ritmo che si merita, con periodi più brevi e un linguaggio più naturale e vicino al lettore.
Un esempio carico di ritmo che ci piace molto? Questo è in assoluto uno dei nostri preferiti.
#4. La forma
Una delle tante regole della scrittura insegna a non usare la forma passiva, se non quando è proprio necessario. Le frasi alla forma attiva sono più dirette, brevi e rapide da leggere, soprattutto quando il testo è letto al volo o su uno schermo.
Un esempio ci arriva di nuovo dalla Carrada che riscrive il testo di un hotel in forma attiva. Il risultato parla chiaro. Prova anche tu ad applicare questo esercizio di stile ai testi del tuo sito web.
#5. Le liste
La lista è una forma di testo molto antica e utilissima al giorno d’oggi per dare ordine e leggibilità alle troppe informazioni che ci circondano. Le liste, o elenchi, ti costringono a metterti nei panni del lettore che dovrà utilizzare quelle informazioni.
Quando è il caso di utilizzare un elenco?
- Se i tuoi testi sono lunghi e con una serie di elementi in forma discorsiva (che saranno difficili da leggere)
- Se i tuoi lettori sono distratti e frettolosi (la stragrande maggioranza dei tuoi futuri ospiti)
- Se i tuoi testi saranno letti su uno schermo (l’elenco ne semplifica la lettura)
Un uso esemplare delle liste è fatto da CitizenM. Bravissimi!
CitizenM dice: letti così grandi che per uscirne ci vuole la bussola
La stanza citizenM straripa di lusso accessibile:
- letto supercomodo, taglia king XL
- biancheria letto e bagno lussuosa
- i cuscini più morbidi e soffici
- illuminazione ambient mood
- vetrata a parete
- veneziane
- doccia a pioggia che lava via il jetlag
- film gratuiti
- wifi gratuito per postare su Facebook le tue foto
- prese internazionali
Assolutamente niente stirapantaloni, cigni di asciugamani, fattorini o cioccolatini sul cuscino.
Ci sono poi le regole non scritte e il metodo di scrittura di ognuno, ma questa è un’altra storia. Ognuno ha le proprie regole e anche tu dovresti crearti le tue.
Ti lascio con la mia regola non scritta e ti invito a condividere con noi la tua.
Tieni sempre qualcosa per scrivere vicino a te, anche quando stai per addormentarti. L’idea che avevi avuto un attimo prima di chiudere gli occhi, il mattino dopo potrebbe essere sparita.
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